Inclusività e PMU: come gestire una pelle ad alto contenuto di melanina

La vera abilità di un/una dermopigmentista sta nel soddisfare tutti i bisogni del/della cliente, tenendo conto delle caratteristiche della sua pelle in primis, ma anche di una serie di aspetti psicologici che possono influire sul benessere della persona in modo molto più profondo. Per esempio, sapresti valorizzare una carnagione scura con un trattamento sopracciglia? Leggi qui qualche consiglio per un PMU più inclusivo!

Secondo l’Enciclopedia Treccani, l’inclusività è “la costruzione di contesti resi sensibili alle diversità, al cui interno l’azione sociale assicuri a ciascun soggetto eguaglianza di dignità, potere e rappresentanza”.

Da qualche decennio, di inclusività si parla tantissimo e sono già entrate in vigore diverse norme che la tutelano, ma evidentemente ciò non è sufficiente. Purtroppo, le discriminazioni sono ancora all’ordine del giorno e accadono in ogni circostanza.
È proprio per questo che è così importante continuare a discuterne, anche e soprattutto nella sfera dell’estetica.

Se il colore della pelle è ancora troppo spesso motivo di divisioni e derisioni, il settore del trucco permanente può e deve impegnarsi al massimo affinché chiunque possa sentirsi bene nella propria pelle. Sempre, a prescindere dalle sue tonalità e sfumature.
E come si raggiunge questo obiettivo?

Formazione e collaborazione

La formazione è alla base dell’inclusività. Corsi di aggiornamento online e in presenza, ma anche contest e conferenze, sono un ottimo modo per imparare nuove tecniche e confrontarti con professionisti e professioniste della dermopigmentazione provenienti da tutto il mondo. Quella che in un Paese è una procedura da tempo consolidata, in un altro può essere proprio l’innovazione che mancava. È infatti dalla collaborazione che nascono le idee migliori, in grado di portare un vero cambiamento.

In tutto questo, ha ovviamente un ruolo cruciale chi fa la parte dell’insegnante. Lavorando su diversi tipi di cute e specificando i pigmenti e gli aghi da utilizzare in base alle esigenze di ognuna, si diffonde il know-how necessario a garantire che nessuna persona si senta esclusa, pensando erroneamente di non poter avere accesso a trattamenti specifici proprio a causa della sua pelle.

Terminologia e linguaggio

Ogni PMU artist dovrebbe poi fare attenzione al linguaggio che utilizza, sia nel proprio centro estetico che online. È sempre meglio evitare qualsiasi espressione che potrebbe far sentire in difetto chi ti sta ascoltando o leggendo. Parlando di “correzione” e “imperfezione”, per esempio, rischi di offendere il/la cliente. Quando descrivi i tuoi servizi, cerca di adottare termini positivi, come “miglioramento” o “valorizzazione”.

Dato che nella maggior parte dei casi si tratta di pelle, esprimiti con il massimo rispetto nei confronti dell’identità somatica e culturale della persona che ti sta di fronte. Durante una consulenza, potrebbe risultare offensivo o indelicato focalizzarsi solo sul colore della pelle e usare espressioni come “persona di colore”. Molto meglio optare per locuzioni più neutre e professionali. “Pelle ad alto contenuto di melanina” può suonare inutilmente complicato, ma per chi in passato ha subito o subisce tuttora discriminazioni fa davvero la differenza.

Un’altra accortezza che devi avere in quanto estetista professionista riguarda la comunicazione visiva online. Se hai una pagina social dedicata al tuo centro, ricordati di includere foto e video di trattamenti PMU realizzati su persone con diverse tonalità di pelle. Non solo è la massima espressione di inclusività per la tua figura e per il tuo lavoro, ma risponde anche alle richieste di un mercato sempre più vario, conseguenza di trasferimenti e migrazioni sempre più frequenti.

Strumenti e procedure

Fortunatamente, anche i migliori brand di trucco permanente hanno preso a cuore la questione dell’inclusività e stanno proponendo strumenti innovativi per rendere il PMU accessibile anche alle carnagioni più ricche di melanina. Tra gli altri, lo sta facendo Perma Blend con il programma Beauty INKlusivity, un mix di eventi di formazione, ricerca e sviluppo di prodotti sempre più rappresentativi.

Ma, nella pratica, a cosa bisogna fare attenzione quando si trattano pelli complesse in termini di tonalità e consistenza?

1. Quando selezioni i pigmenti PMU da utilizzare, non basarti solamente sulla scala Fitzpatrick.
Nonostante la maggior parte delle pelli scure rientri nelle categorie 5 o 6, ci sono diversi altri fattori da considerare, che dipendono dal tipo di melanina presente in quantità maggiore nel derma. La feomelanina (gialla e rossa) è prevalente nelle pelli chiare, mentre l’eumelanina (nera e marrone) è abbondante in quelle scure. Valuta quindi sempre le sfumature e i sottotoni dell’incarnato per scegliere i colori per trucco permanente più adatti a completare le tinte naturali della persona: bilancia le sfumature fredde con pigmenti più caldi e armonizza i sottotoni caldi con colori freddi.

Se ti trovi a dover trattare carnagioni particolarmente ricche di melanina, arriva proprio Perma Blend in tuo soccorso, con un nuovo set di pigmenti per trucco permanente sopracciglia. Si tratta della Chocolate Collection di Perma Blend Luxe, progettata in collaborazione con Amina Sadiq, artista del ProTeam e proprietaria del Brow & Lash Studio di Las Vegas.

Questo set di pigmenti Perma Blend, interamente conforme REACH, è composto da 6 flaconi da 15ml, acquistabili anche singolarmente:
 Honey Brown
 Sinnamon Swirl
 Maple Sugar
 Fondue
 Ganache
 Cocoa Bean
Appositamente realizzati per funzionare anche sulle pelli con il più alto contenuto di melanina, i nuovi colori Perma Blend contengono sfumature calde per risultati eccellenti che non virano mai al grigio.

2. Una cute scura tende ad avere uno strato dermico più spesso e sodo, che può portare a risultati poco definiti, specialmente se i pigmenti vengono impiantati troppo in profondità. Prima di iniziare la seduta, studia bene le variazioni di spessore della pelle nelle aree che devi trattare, valuta la scelta dell’ago e regola la velocità del dermografo o della mano mentre realizzi il disegno.

3. Poni la giusta attenzione anche al post-trattamento PMU. Molti prodotti aftercare hanno un effetto schiarente o inibitore della melanina e possono influire sul processo di guarigione e sul risultato del trucco permanente su persone con un incarnato molto scuro. Assicurati di controllare anche quest’ultimo ma importantissimo aspetto quando affronti la consulenza con il/la cliente.

Riassumendo:

 Nonostante oggi l’inclusività sia un tema molto discusso, purtroppo gli episodi di discriminazione sono ancora tanti

 In quest’ottica, il settore del trucco permanente deve impegnarsi al massimo per combattere le divisioni e i canoni estetici

 I corsi di formazione, i contest e le conferenze sono un ottimo modo per confrontarsi con professionisti e professioniste e diffondere il know-how necessario

 Fare attenzione al linguaggio utilizzato, poi, è fondamentale per accogliere e valorizzare l’unicità di ogni cliente

 Saper scegliere l’attrezzatura più idonea a ogni incarnato permette di realizzare trattamenti duraturi e di qualità

 Nella selezione dei colori PMU, occorre andare oltre la scala Fitzpatrick e valutare anche sfumature e sottotoni

 Adattare gli aghi, la velocità e la pressione degli strumenti permette di impiantare correttamente il pigmento nelle pelli più spesse

 Anche i prodotti per l’aftercare vanno studiati in base al tipo di cute da trattare

Il nostro consiglio per il tuo centro estetico:

 Il set The Chocolate Collection di Perma Blend Luxe in collaborazione con Amina Sadiq, con 6 pigmenti pensati per pelli ad alto contenuto di melanina