Color Index: il segreto per riconoscere pigmenti organici e inorganici

Pigmenti organici, pigmenti inorganici, pigmenti ibridi… I colori per trucco permanente sono da sempre un argomento piuttosto complesso e articolato. Al di là della teoria, per cui basta un po’ di studio, nella pratica, quando si hanno davanti centinaia di flaconi tra cui scegliere, distinguere i vari pigmenti può non essere così immediato. Il segreto per non sbagliare però c’è e te lo sveliamo in questo articolo!

Pigmenti PMU

Come abbiamo già spiegato, i pigmenti per trucco permanente si dividono in tre macro-categorie: organici, inorganici e ibridi. I pigmenti organici hanno al loro interno una componente naturale, una molecola di carbonio. Al contrario, i colori inorganici derivano da processi chimici di laboratorio. I pigmenti ibridi, infine, sono un mix dei due precedenti e sono quelli che vanno per la maggiore, specialmente nella dermopigmentazione labbra, occhi e sopracciglia.

A livello di resa e durata, i pigmenti organici sono generalmente brillanti e hanno una gamma piuttosto ampia. Sono inoltre meno stabili e dissolvono in modo regolare. I colori inorganici sono molto coprenti, ma presentano una varietà di colori ridotta e tendono a virare di più dopo l’applicazione. I pigmenti ibridi hanno caratteristiche miste e solitamente offrono un risultato equilibrato e una schiaritura graduale.

Color Index

Gli ingredienti più importanti dei pigmenti PMU sono ovviamente i coloranti, definiti dal Regolamento Europeo sui Prodotti Cosmetici n.1223/2009 come “sostanze destinate esclusivamente o prevalentemente a colorare il prodotto cosmetico, il corpo intero o talune sue parti, attraverso l’assorbimento o la riflessione della luce visibile”.
Sulle etichette dei flaconi dei pigmenti (e nelle schede di sicurezza), i coloranti sono indicati nella lista degli ingredienti (INCI) con il prefisso CI, seguito da un numero a 5 cifre. Il CI, ossia Color Index, è un sistema, utilizzato fin dal 1925, che cataloga i coloranti a livello internazionale tramite codici univoci. I pigmenti registrati sono oggi circa 13.000.

Questa nomenclatura è estremamente comoda perché permette di capire al volo che tipo di pigmento si ha davanti. Basta controllare l’INCI sull’etichetta o nella scheda tecnica, cercare i codici CI e guardare i primi due numeri successivi:

 CI 10000 - CI 74999: coloranti organici
 CI 75000 - 75999: coloranti organici naturali, utilizzati per esempio nella colorazione dei tessuti e delle pelli
 CI 76000 - CI 76999: basi a ossidazione e nitrocoloranti
 CI 77000 - CI 77999: pigmenti inorganici

Fa eccezione solo il Nero fumo o Carbon Black (CI 77.266) che, pur contenendo carbonio, viene considerato inorganico a causa del processo chimico a cui è sottoposto.

Se quindi, leggendo la lista degli ingredienti, trovi solo numeri dal 10 al 74, capirai immediatamente che il pigmento è organico. Se invece ci sono solo 77, il pigmento sarà inorganico. Se infine ci sono entrambe le cifre, il colore sarà ibrido.
E dato che nell’INCI gli ingredienti sono solitamente ordinati in base alla quantità, ti sarà facile identificare se la formulazione, pur essendo mista, è prevalentemente organica o inorganica.

Perché è importante conoscere i codici CI

Oltre a riconoscere immediatamente se un colore per trucco permanente è organico, inorganico o ibrido, saper leggere etichette e schede di sicurezza è fondamentale per prevedere l’evoluzione del pigmento una volta applicato sulla pelle. Un giallo organico come il CI 56300, per esempio, si comporterà diversamente da un giallo inorganico CI 77492, pur essendo teoricamente lo stesso colore. Processo di guarigione, risultato finale, schiaritura e durata cambieranno in base alla formulazione del singolo pigmento, che andrà scelto soprattutto in base all’effetto desiderato dalle clienti.

Una formulazione unica

E a proposito di pigmenti ibridi, ti segnaliamo una nuova linea di colori PMU dalla formulazione molto particolare. Si tratta della gamma DREAMink, con pigmenti REACH per trucco permanente labbra, occhi e sopracciglia.

Cos’hanno di speciale? Contengono poco alcool, il che significa essiccazione del colore ridotta al minimo durante la dermopigmentazione. L’elevata viscosità garantisce inoltre una facilità di applicazione senza precedenti e il solvente presente nel colore rilascia una maggiore quantità di pigmento nella pelle, assicurando una ritenzione più duratura.
E per i ritocchi? Correttori e diluenti non mancano, ma ogni pigmento ha anche un fattore di correzione interno che controbilancia perfettamente i rossi e i grigi indesiderati.

Risultati di guarigione ottimali e ritocchi minimi, quindi. Meglio di così!
Ora che sai riconoscere perfettamente i pigmenti organici e inorganici, prova tutta la gamma DREAMink!

Riassumendo:

 I pigmenti organici hanno una componente naturale, sono brillanti e dissolvono in modo regolare

 I pigmenti inorganici derivano da processi chimici e sono molto coprenti

 I pigmenti ibridi hanno caratteristiche miste e sono i più equilibrati

 I coloranti contenuti nei pigmenti sono identificati dal prefisso CI, seguito da un numero a 5 cifre

 I codici che vanno da CI 10000 a CI 74999 indicano i coloranti organici

 I codici che vanno da CI 77000 a CI 77999 sono invece inorganici

 Saper leggere questi codici è fondamentale per prevedere l’evoluzione dei pigmenti una volta applicati sulla pelle: guarigione, risultato finale, schiaritura e durata

Il nostro consiglio per il tuo centro estetico:

 La nuova gamma di pigmenti DREAMink per dermografo o microblading